Vasco Rossi, noto per la sua musica intrisa di libertà e trasgressione, torna a far parlare di sé ma questa volta lontano dai palchi. In una serie di recenti interviste, il rocker italiano ha tratteggiato la sua visione su temi caldi come politica, droghe e la sua percezione della società contemporanea. L’attitudine del cantante non è mai stata così diretta, mettendo in luce le sue preoccupazioni sull’indirizzo che sta prendendo il dialogo sociale e politico in Italia.
Contro il populismo e per la libertà di espressione
In un’intervista rilasciata a Repubblica, Vasco Rossi si dice spaventato dal trionfo del populismo. La sua è una critica all’approccio semplificato e spesso divisivo di questo fenomeno politico, che secondo lui rischia di erodere le basi della democrazia e della libertà di espressione. ‘Il populismo mi spaventa’, afferma Rossi, evidenziando come un dibattito politico sano sia fondamentale per una società che rispetti le libertà individuali.
Droghe leggere e politiche rigide: le osservazioni di Vasco
Anche sulla questione delle droghe, Vasco non usa mezzi termini. Commentando le recenti leggi e posizioni politiche, definisce ‘criminale’ chi equipara droghe leggere e pesanti, criticando la mancanza di una distinzione chiara e informed tra sostanze diverse. Questa sua affermazione, riportata dal Corriere della Sera, pone l’accento sulla necessità di un approccio più ragionevole e meno ideologico alla questione, salvaguardando soprattutto le giovani generazioni da leggi ritenute ingiuste e contraddittorie.
Un impegno civile oltre la musica
Nonostante le sue canzoni abbiano da sempre veicolato messaggi di ribellione e indipendenza, è sempre più evidente come il rocker desideri utilizzare la sua voce in contesti che vanno oltre la musica. Ricevendo recentemente la pergamena di Milano, Rossi ha colto l’occasione per ribadire il suo impegno contro ogni forma di guerra, auspicando che questa diventi un tabù. Il suo invito a combattere per una pace duratura risuona come un eco dei temi di amore e libertà che da decenni caratterizzano la sua opera musicale, dimostrando come il suo attivismo non sia circoscritto solo alle note ma si estenda ad un impegno civile più ampio.