La recente approvazione dell’IRPEF agricola ha scatenato una serie di proteste da parte degli agricoltori italiani che, nonostante la decisione presa in piena notte, hanno deciso di non restare in silenzio davanti a quelle che considerano delle misure inadeguate e iniquamente distributive per il settore agricolo nazionale. Proteste e marce pacifiche sono state avviate in varie città, con presenze massicce particolarmente a Napoli, dove i trattori hanno preso possesso della strada per manifestare il proprio dissenso.
Uno degli aspetti salienti della protesta è la richiesta di una maggiore attenzione per le esigenze reali degli agricoltori, che si vedono costretti ad operare in un contesto normativo e fiscale spesso asfittico e poco considerato nelle sedi legislative. Secondo le parole di Angelo Bonelli, esponente politico a capo della mobilitazione, l’obiettivo è far comprendere ai decisori la centralità della questione agricola e l’urgenza di politiche più attente alle realtà del territorio.
Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, si è detto conscio dell’importanza di ascoltare le istanze provenienti dal mondo agricolo, evidenziando come l’incomprensione e le divisioni interne al panorama politico possano portare solo a sanzioni elettorali. La figura di Matteo Salvini è stata sottolineata come catalizzatore di queste tensioni, con un richiamo esplicito a non ripetere gli errori storici di personaggi politici quali Gianfranco Fini, che evidenziarono in passato come la mancanza di coesione possa tradursi in una perdita di fiducia da parte degli elettori.