La quiete di Carbonia, piccola cittadina della Sardegna, è stata scossa da un episodio di violenza che ha del surreale, mettendo in luce la pericolosità dell’ossessione e del controllo in ambito sentimentale. Un giovane di 21 anni, in un apparente tentativo di porre fine alla vita della propria fidanzata, ha pianificato e realizzato un gesto estremo, simbolo inquietante di una relazione malata e contorta. La decisione di schiantarsi volontariamente con l’auto, portando con sé la ragazza ignara del suo folle piano, è la drammatica conclusione di un crescendo di violenza psicologica e fisica, rientrante nelle dinamiche perverse dello stalking.
Il contesto dell’incidente è da film horror: il giovane, con la scusa di una passeggiata, ha accelerato improvvisamente, schiantando il veicolo contro un muro. La dinamica, inizialmente registrata come un incidente stradale, ha presto rivelato la sua macabra verità. La ragazza, scampata per miracolo all’impatto, ha raccontato agli investigatori di minacce e comportamenti ossessivi da parte del fidanzato, culminati in quello che avrebbe dovuto essere il loro ultimo viaggio insieme.
Questo episodio riapre il dibattito sull’importanza della prevenzione e della sensibilizzazione contro le forme di violenza domestica e di stalking, troppo spesso sottovalutate fino a che non sfociano in tragedie. È fondamentale rafforzare ulteriormente le reti di supporto per le vittime e promuovere una cultura del rispetto e della parità, per prevenire che l’amore si trasformi in possesso e la gelosia in un’ossessione mortale.