Il caso UNRWA continua a generare tensioni all’interno dell’Unione Europea. La questione riguarda le accuse di legami tra l’agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’impiego dei profughi di Palestina nel vicino Oriente (UNRWA) e l’organizzazione palestinese Hamas. Il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, ha preso una posizione attenta nel ridimensionare la reazione dell’UE, dichiarando l’importanza di attendere l’esito delle indagini prima di prendere decisioni concrete. Questa cauta gestione contrasta con la posizione di Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, mostrando una visibile frizione all’interno dell’istituzione.
Nel frattempo, il Partito Popolare Europeo (PPE) ha sollevato la richiesta di un dibattito sull’argomento durante la prossima seduta plenaria del Parlamento Europeo. La decisione di avviare un dibattito è vista come un’opportunità per chiarire la posizione dell’UE sulla gestione dei fondi destinati all’UNRWA, sulla quale pesano sospetti di malgestione e collusioni improprie.
Alla luce delle recenti tensioni internazionali, aggiunta alle richieste di Amnesty International e di altri enti per l’annullamento della sospensione dei fondi, il futuro dell’UNRWA appare incerto. Il segretario generale dell’ONU, António Guterres, ha ribadito il fondamentale supporto che l’UNRWA fornisce ai rifugiati palestinesi, sottolineando la necessità di un’indagine trasparente e imparziale che possa dissipare tutti i dubbi. La decisione degli Stati di sospendere i finanziamenti all’agenzia resta una scelta controversa, che riflette una più ampia complessità nell’equilibrio geopolitico del Medio Oriente.