Il 16 maggio segna un anniversario emotivamente significativo per gli appassionati di calcio: 20 anni senza Roberto Baggio in campo. La sua ultima partita, disputata con la maglia del Brescia, chiuse una carriera straordinaria, lasciando un vuoto incolmabile nel cuore dei tifosi e nel panorama calcistico italiano. Il Divin Codino, come affettuosamente soprannominato per via della sua caratteristica acconciatura, ha illuminato il mondo del calcio con il suo talento ineguagliabile, diventando una leggenda vivente. La sua carriera è stata costellata di successi, ma anche di battaglie contro infortuni che ne hanno segnato il viaggio professionali, dimostrando una resilienza fuori dal comune.
La storia calcistica di Baggio è intricata e ricca di emozioni. Dai suoi esordi con il Vicenza, passando per momenti indimenticabili in club leggendari come Fiorentina, Juventus, Milan, Bologna, Inter e infine Brescia, ha sempre lasciato il segno con prestazioni indimenticabili. Nonostante le difficoltà incontrate, soprattutto legate a gravi infortuni, la sua determinazione non è mai venuta meno. Le vittorie sono state molteplici, tra cui lo scudetto vinto con la Juventus nella stagione 1994-1995 e la Coppa UEFA con l’Inter nel 1998, testimonianze del suo indiscusso valore sul campo.
La partita contro la Lazio del 16 maggio 2004 non fu solo l’ultimo atto della carriera di Baggio in Serie A, ma anche la conclusione di un’era che ha visto uno dei più grandi talenti italiani dire addio al calcio giocato. A distanza di 20 anni, il suo lascito rimane più vivo che mai. La sua umanità fuori dal campo, unita al genio calcistico, ha lasciato una traccia indelebile non solo nel mondo dello sport, ma anche nella società italiana, testimoniando come la grandezza di un campione si misuri non solo dalle vittorie, ma anche dai valori trasmessi. Roberto Baggio rimane un simbolo di sportività, talento e integrità, un modello per le nuove generazioni.