La critica alla ‘cancel culture’
Durante gli ultimi impegni artistici, il maestro Riccardo Muti è intervenuto sul tema sempre più discusso della ‘cancel culture’ nel mondo dell’opera. Questo fenomeno, che prevede la riscrittura o la cancellazione di opere per adattarle a una morale contemporanea più sensibile a certe tematiche, non trova consenso nel celebre direttore d’orchestra. Muti sottolinea la pericolosità di un atteggiamento che, nel tentativo di ‘imbiancare i seplocri’ come egli esprime, rischia di snaturare l’essenza stessa delle opere classiche. Secondo il maestro, la storia e l’arte dovrebbero essere accettate e comprese nel loro contesto, senza forzature attuali che ne compromettono l’integrità.
Il caso di ‘Un ballo in maschera’
Una recente polemica riguarda la decisione di alcuni teatri di cambiare le parole originali di ‘Un ballo in maschera’ di Giuseppe Verdi. Tuttavia, Riccardo Muti, in occasione della sua direzione all’opera di Torino, ha scelto di attenersi alla versione originale, sostenendo l’importanza di preservare le intenzioni e il linguaggio del compositore. Per Muti, la musica e le parole scritte da Verdi sono un patrimonio culturale che deve essere trasmesso con la massima fedeltà alle generazioni future. Qualsiasi aggiornamento o reinterpretazione non dovrebbe offuscare la bellezza e il significato originario dell’opera, secondo la visione del maestro.
La sobrietà nel mondo dell’arte
Nel ribadire la sua filosofia, Muti ha lodato la raffinatezza e l’eleganza con cui Torino gestisce il proprio patrimonio culturale, illustrando con questo un approccio al mondo dell’arte che non cerca di imitare altre realtà, come quella milanese, ma che piuttosto valorizza la propria unicità e la propria storia. La sobrietà, per il maestro, è una virtù che dovrebbe essere sempre ricercata nell’interpretazione e nella messa in scena delle opere, evitando eccessi e modi che distolgono dal cuore dell’opera stessa.