L’Eredità, il game show serale di Rai 1, è spesso al centro dell’attenzione mediatica per via delle sue sfide di cultura generale, in particolare per il gioco finale della “Ghigliottina” che definisce il vincitore della serata. Tuttavia, non tutti gli episodi sono stati accolti con favore dal pubblico, che recentemente ha sollevato questioni sull’equità e sulla trasparenza del gioco.
La bufera social
L’ultimo caso che ha scatenato la reazione dei social è legato all’episodio con Vincenzo, il nuovo campione, il cui cammino verso la vittoria è stato oggetto di critiche per le parole chiave scelte dagli autori per la Ghigliottina, ritenute eccessivamente astruse e fuori dal comune campo delle conoscenze generali. Il concorrente avrebbe dovuto trovare la parola che univa gli indizi “carciofi”, “sapere”, “naso”, “diritto” e “vite”. La risposta esatta, che non è riuscito a dare, era “tappo”: una soluzione che ha fatto storcere il naso al popolo del web che l’ha giudicata troppo forzata. L’accusa è di rendere il gioco troppo difficile e meno avvincente, con l’aggravante, sottolineato da molti utenti sui social, che il finanziamento del programma avviene anche attraverso il canone RAI, a carico dei cittadini telespettatori.
Le critiche
Anche la sua precedente performance alla Ghigliottina aveva generato malcontento tra gli spettatori, che si sono espressi in maniera critica riguardo la selezione delle parole. Tale situazione ha aperto un dibattito più ampio sull’effettiva casualità dei giochi a premi televisivi e sulla possibilità che questi ultimi siano in qualche modo indirizzati o meno trasparenti.
Il ruolo del pubblico e il dibattito sul canone
Il dissenso espresso dal pubblico va oltre la semplice critica televisiva e si concretizza in una riflessione sulla natura del servizio pubblico radiotelevisivo. Attraverso forum online e social network, i telespettatori chiedono maggiore chiarezza nel meccanismo di giochi come la Ghigliottina e sollevano il quesito se sia giusto che una parte del budget venga finanziato dal canone, il quale dovrebbe garantire un intrattenimento e un’informazione equilibrati ed esenti da possibili manipolazioni.