L’Operazione Serpilli, condotta dalla Guardia di Finanza di Ancona, ha dato un duro colpo alla criminalità economica con la scoperta di una frode fiscale miliardaria che ha coinvolto svariati soggetti in diverse regioni italiane.
Società Fantasma e False Fatturazioni
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Ancona, hanno mostrato come un’estesa rete di società fantasma sia stata creata allo scopo di emettere false fatturazioni. Circa 85 persone fisiche sono state indagate nel corso dell’operazione che ha visto complessivamente 140 entità aziendali coinvolte in attività illecite di evasione fiscale. Gli inquirenti hanno messo in luce un sofisticato meccanismo di frode che ha permesso l’elusione di quasi due miliardi di euro di imposta sul valore aggiunto (IVA).
Sequestri e Perquisizioni
Con l’escamotage delle false fatture, le aziende coinvolte hanno creato un flusso finanziario inesistente, consentendo loro di abbattere il debito fiscale. Durante le perquisizioni, effettuate in varie regioni italiane, sono stati sequestrati beni e conti correnti per un valore significativo. Questa azione repressiva della Guardia di Finanza rappresenta un forte messaggio contro la criminalità organizzata che mina l’economia del paese.
Risposta delle Istituzioni e Conclusione dell’Indagine
L’operazione è il frutto di un accurato lavoro di analisi e cooperazione tra le varie forze dell’ordine e gli organi fiscali. Gli indagati dovranno rispondere di vari reati tra cui associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale e autoriciclaggio. La chiusura di questa indagine sottolinea l’importanza della lotta all’evasione fiscale come strumento essenziale per garantire la giustizia sociale e il corretto finanziamento dei servizi pubblici.