L’orrore ha un volto familiare. L’omicidio di Domenicantonio Velleca, l’uomo trovato tramortito e poi bruciato vivo nel comune di Acerra, ha preso una svolta inaspettata allorché le indagini hanno portato all’arresto di due persone a lui molto vicine: la sua ex-moglie e il compagno di questa. Un delitto che, inizialmente, aveva tutte le caratteristiche di una violenta esecuzione legata alla camorra, si è presto trasformato in un dramma familiare con contorni ancora più cupi e inquietanti.
Il Sospetto e l’Arresto
Le prime ore dopo il ritrovamento del corpo di Velleca, avvenuto in un’auto data alle fiamme, hanno fatto pensare immediatamente a un regolamento di conti tipico delle faide locali. Tuttavia, gli inquirenti hanno cominciato a nutrire sospetti su un possibile movente personale quando hanno iniziato ad analizzare la vita privata della vittima. Attraverso le testimonianze di conoscenti e vicini e grazie all’incrocio di prove tecniche, la svolta è avvenuta. Sono state indagate le telefonate, le conversazioni e gli spostamenti dei sospettati, elementi che hanno finito per disegnare una trama intricata che portava diretta all’ex-moglie della vittima e al suo attuale compagno.
Il Motivo di un Delitto Efferato
Non è ancora chiara la dinamica precisa e i motivi profondi che hanno spinto gli arrestati a compiere un delitto tanto efferato. Ciò che è trapelato dalle indagini suggerisce conflitti irrisolti e, forse, questioni economiche mai appianate tra Velleca e la sua ex-moglie. Precedenti denunce per minacce e comportamenti violenti hanno aggiunto elementi di verità a questa ipotesi. Il lavoro della procura, sostenuto da un’indagine capillare dei carabinieri di Napoli, ha portato all’emissione di un fermo per i due principali indiziati, che adesso dovranno rispondere di omicidio volontario aggravato.