Escalation di tensioni
Il conflitto israelo-palestinese ha subito una nuova escalation nelle ultime ore. Secondo le fonti riportate da Sky TG24, Israele ha lanciato una serie di attacchi aerei contro obiettivi Hamas nella Striscia di Gaza il 26 febbraio. Questa rinnovata ondata di violenza sottolinea la fragilità di una regione segnata da decenni di confronto. L’aviazione israeliana ha colpito strutture ritenute strategiche per il gruppo palestinese, in risposta al lancio di razzi da parte di Hamas verso il territorio israeliano, aggravando un contesto già fortemente teso.
Bombardamenti in Libano
Parallelamente agli sviluppi a Gaza, Israele ha esteso le sue operazioni militari al Libano, colpendo apparati difensivi di Hezbollah nella valle della Bekaa. ANSA ha riportato che l’azione militare ha avuto come bersaglio specifico i sistemi di difesa aerea dell’organizzazione sciita, che ha una forte presenza in quella regione. Questi attacchi rappresentano un’escalation significativa, essendo rari gli scontri diretti fra Israele e Hezbollah negli ultimi anni e sottolineando l’allargamento del fronte di tensione.
Un leader di Hezbollah ucciso
I bombardamenti israeliani in Libano hanno portato alla morte di un leader di spicco di Hezbollah, secondo quanto riportato da RaiNews. L’uccisione è stata confermata dalle fonti di Hezbollah, che hanno immediatamente dichiarato tale evento come un attacco diretto all’organizzazione. La morte del leader rappresenta un’ulteriore accelerazione verso un possibile confronto aperto tra Israele e le milizie di Hezbollah, con un impatto imprevedibile sulla stabilità dell’intera regione mediorientale e sulle dinamiche geopolitiche a più ampio raggio.