La morte di Alexei Navalny, il noto oppositore politico russo, avvenuta all’interno del carcere dove era rinchiuso dal gennaio del 2021, ha sollevato un’ondata di reazioni internazionali e un profondo dolore nell’ambito della società civile che ha combattuto al suo fianco. Navalny, simbolo della resistenza contro il governo di Vladimir Putin, ha lasciato un’eredità di determinazione e coraggio nel denunciare la corruzione e nell’aspirare a una Russia più giusta e trasparente.
Le accuse degli Stati Uniti e dell’Unione Europea: Navalny ha pagato per la sua opposizione? Gli Stati Uniti e l’Unione Europea hanno prontamente espresso severe accuse alla Russia per la morte di Alexei Navalny, considerandola una diretta conseguenza delle condizioni di detenzione e della sua attività politica. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha additato il presidente russo Putin e i suoi ‘scagnozzi’ come responsabili della tragedia, denunciando l’assenza di un regime di detenzione adeguato e di rispetto per i diritti umani, mentre la Russia respinge le accuse definendole preconfezionate.
Chi era Dasha Navalnaya, la figlia di Alexei: tra studi a Stanford e battaglie per il padre: Dasha Navalnaya, la figlia di Alexei, si è distinta per le sue attività accademiche a Stanford e per la sua partecipazione attiva nelle battaglie legali e di sensibilizzazione in difesa del padre. Cresciuta nell’ombra di un gigante della politica russa, Dasha ha assunto un ruolo sempre più centrale nel portare avanti l’eredità e la lotta di Navalny, contribuendo a mantenere vivo il suo spirito di opposizione anche a seguito della tragica scomparsa.