Moise Kean, giovane talento del calcio italiano, si è aperto in una recente intervista al Corriere della Sera, raccontando il difficile periodo trascorso alla Juventus e la sua rinascita alla Fiorentina. Non solo calcio, però: Kean ha condiviso anche importanti aspetti della sua vita personale. È un racconto a cuore aperto di un atleta che sta ritrovando la sua strada grazie anche agli affetti familiari.
Nel buio alla Juventus
“Ero precipitato nel buio”, ha dichiarato Moise Kean riferendosi al suo ultimo periodo alla Juventus. Una confessione sincera che mette in luce le difficoltà affrontate da Kean nella sua esperienza torinese. Con gli elevati standard di performance richiesti dal club, il giovane attaccante si è trovato spesso sotto pressione. L’inclusione in una squadra ambiziosa, con giocatori di grande calibro, non sempre è facile da gestire per un giovane, soprattutto se si è alla ricerca della propria identità calcistica.
Rinascita alla Fiorentina
Alla Fiorentina, dove ora gioca sotto la guida dell’allenatore Raffaele Palladino, Kean sta ritrovando se stesso. “La Fiorentina mi ha fatto rinascere”, ha affermato con gratitudine l’attaccante. L’ambiente viola gli ha offerto un nuovo stimolo e la possibilità di giocarsi le sue carte senza l’ombra di paragoni ingombranti. Grazie alla fiducia riposta in lui dal club, Kean sembra aver riscoperto quella serenità e felicità che lo motiva a dare il meglio di sé sul campo.
Nuovi stimoli grazie alla famiglia
Oltre al suo percorso calcistico, Kean ha parlato della sua vita personale, concentrandosi in particolare sul cambio radicale portato dall’arrivo di suo figlio. “Mio figlio mi ha cambiato”, ha rivelato Kean, spiegando come la nuova responsabilità genitoriale abbia avuto un impatto positivo sulla sua vita e sulla sua carriera. Il suo rapporto con il padre è stato un nodo importante da sciogliere: “Mio padre non c’è stato, non farò gli stessi errori”, ha dichiarato, affermando la sua intenzione di essere un punto di riferimento presente e positivo per suo figlio.