L’incidente e le critiche
Le immagini degli studenti colpiti da manganellate durante le recenti proteste hanno accesso un acceso dibattito nel panorama politico e accademico italiano. Il costituzionalista Gaetano Azzariti ha espresso una ferma critica verso l’approccio del Governo, definito ‘tracotante’ nella gestione dell’ordine pubblico e ‘insofferente’ rispetto ai richiami alla prudenza espressi dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. L’uso della forza in risposta alle manifestazioni studentesche viene visto da una parte del mondo accademico come un sintomo di un atteggiamento preoccupante per lo stato di diritto in Italia.
Il monito del Presidente Mattarella
La reazione delle forze dell’ordine durante le manifestazioni studentesche ha suscitato anche l’intervento del Capo dello Stato, il quale ha richiamato all’ordine e alla moderazione nell’uso della forza contro i cittadini. Queste dichiarazioni, secondo Azzariti, dovrebbero fungere da guida per l’operato del Governo, sollecitando un atteggiamento più rispettoso dei diritti civili e del dialogo democratico. Tuttavia, si assiste a una tendenza opposta, con una escalation dell’uso della forza che in passato ha caratterizzato momenti di tensione nella storia repubblicana italiana.
Il silenzio di Meloni
Particolarmente controverso è apparso il silenzio della premier Giorgia Meloni, che non ha commentato gli episodi di violenza e la gestione della questione da parte delle autorità. Questo atteggiamento ha stupito non solo il costituzionalista Azzariti, ma anche altri osservatori e politici, che si aspettavano una presa di posizione chiara da parte del leader del Governo. L’assenza di una comunicazione ufficiale sul tema da parte di Meloni solleva interrogativi sul posizionamento del suo esecutivo di fronte a questioni delicate come i diritti civili e la libertà di manifestazione.