La cultura dell’iperconsumismo
Nel mondo degli influencer, la capacità di influenzare va spesso di pari passo con la tendenza a mostrare uno stile di vita opulento e sopra le righe. Esempio ne è il caso di Giulia Ottorini, nota su TikTok, che si è vantata di aver speso 30mila euro in soli quattro giorni. Questi episodi non solo sollevano questioni relative alla sostenibilità di tali comportamenti, ma mettono anche in evidenza un certo tipo di cultura del ‘più spendi più vali’, con possibili influenze negative sui giovani followers che vedono in questi influencer un modello da emulare.
Sotto la lente della Guardia di Finanza
Non è raro che l’ostentazione di opulenza finisca per attirare l’attenzione delle autorità. La Guardia di Finanza, in particolare, ha recentemente preso di mira figure come Gianluca Vacchi e Luis Sal. Loro, noti per i loro profili social colmi di lusso e beni materiali, sono finiti sotto indagine per possibili irregolarità fiscali. Questo tipo di controllo rientra nella normale attività dell’ente che mira a garantire il rispetto delle normative tributarie, soprattutto in un’era digitale dove il reddito può derivare da fonti non sempre trasparenti o dichiarate correttamente.
La difesa degli influencer
D’altra parte, gli influencer colpiti da queste indagini non tardano a difendersi, sottolineando spesso come i controlli siano routine per chiunque si muova in grandi cifre come loro. Luis Sal, per esempio, ha dichiarato che non si tratta di evasione, ma di normali verifiche. Se è vero che controlli fiscali sono ordinari per chiunque gestisca notevoli flussi di denaro, resta il fatto che la visibilità di questi personaggi pubblici porterà inevitabilmente a un maggiore scrutinio da parte dell’opinione pubblica e delle istituzioni.