Il futuro della Formula 1 è al centro delle discussioni, con Stefano Domenicali che, in qualità di CEO della Formula 1, sta pianificando importanti cambiamenti sia in termini di sostenibilità ambientale che di localizzazione delle gare. Le dichiarazioni di Domenicali toccano due temi cruciali: l’evoluzione dei motori entro il 2030 e le sfide legate alla presenza di due Gran Premi in Italia a lungo termine.
Il futuro dei motori in Formula 1
Nel corso degli ultimi mesi, Domenicali ha fatto chiarezza sull’indirizzo che la Formula 1 intende prendere per quanto riguarda i propulsori del futuro. La visione è quella di motori più sostenibili, in grado di combinare performance e rispetto per l’ambiente. Questo traguardo passa attraverso l’adozione di carburanti 100% sostenibili, una mossa che rappresenta una vera rivoluzione nel mondo delle corse. L’obiettivo è quello di ridurre significativamente l’impatto ambientale della Formula 1, facendola diventare un modello di sostenibilità nello sport automobilistico.
La Formula 1 tra Monza e Imola
L’altro grande tema affrontato da Domenicali riguarda la difficile sfida di mantenere due Gran Premi in territorio italiano. Attualmente, l’Italia è uno dei pochi paesi ad ospitare due gare di F1 durante la stessa stagione, a Monza e Imola. Tuttavia, mantenere questo status nel lungo periodo rappresenta una sfida impegnativa sotto vari aspetti, tra cui logistici ed economici. Domenicali stesso ammette che, nonostante il forte legame tra l’Italia e la Formula 1, trovare un equilibrio sostenibile per mantenere entrambe le gare richiederà impegno e innovazione.
Prospettive future
L’obiettivo di Domenicali è chiaro: garantire un futuro sostenibile per la Formula 1 che abbracci sia gli aspetti tecnologici che quelli culturali e commerciali. La strada da percorrere è ancora lunga e disseminata di sfide. Tuttavia, l’impegno di Domenicali riflette una volontà forte di preservare la ricchezza storica della Formula 1, promuovendo al tempo stesso una visione moderna e responsabile dello sport.