La comunità internazionale si prepara per la conferenza di pace prevista in Svizzera il prossimo giugno, un evento che vedrà l’assenza della Russia, come confermato dalle autorità moscovite. Questa scelta ha sollevato numerose questioni relative alle possibilità di trovare una risoluzione pacifica al conflitto in corso. La partecipazione o meno della Federazione Russa è centrale in queste discussioni, data la sua posizione di diretto protagonista delle ostilità.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha espresso una ferma opposizione alla proposta di alcuni settori della politica estera americana, che suggeriscono una cessione di territori come possibile soluzione al conflitto. Questa posizione è supportata dalla convinzione che qualsiasi compromesso territoriale rappresenterebbe una vittoria per l’aggressione non provocata da parte della Russia. Zelensky sottolinea l’importanza di non premiare l’aggressore con concessioni territoriali, ritenendo tale approccio contrario agli interessi ucraini.
Di fronte a questa situazione, l’Europa osserva con preoccupazione l’evoluzione degli eventi. L’assenza della Russia alla conferenza di pace in Svizzera è stata commentata anche dall’alto rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri, Antonio Tajani, che ha interpretato questa decisione come un chiaro segnale della mancanza di volontà di Mosca di cercare una soluzione pacifica. La posizione dell’Unione Europea si allinea dunque con quella espressa da Zelensky, sottolineando la necessità di mantenere la pressione internazionale sulla Russia per indurla a negoziare seriamente.