Nella mattina del 25 marzo, le strade di Roma sono state teatro di una massiccia protesta da parte dei Noleggiatori con Conducente (NCC), manifestazione che ha mirato a sollevare la voce contro il cosiddetto decreto Salvini. I conducenti hanno espresso il loro malcontento per una normativa che, secondo loro, impone restrizioni eccessive al loro settore, minacciando sia la loro attività economica sia l’efficienza del servizio offerto agli utenti.
Le ragioni del malcontento
I NCC, categoria professionale che offre servizi di trasporto su prenotazione, lamentano in particolar modo la limitazione alla libertà di movimento imposte dal decreto, che secondo la loro interpretazione riduce drasticamente le possibilità di operare efficacemente nel territorio. Il decreto, secondo quanto espresso dai manifestanti, avrebbe la funzione di proteggere il settore dei taxi, storico rivale degli NCC, senza però considerare a pieno le conseguenze sul mercato e sulla libertà di scelta dei consumatori. Un altro punto di frizione è rappresentato dalla regolamentazione sull’assegnazione delle licenze, percepita come troppo restrittiva e penalizzante per chi opera nel settore NCC.
Le richieste degli NCC
La protesta non si limita a un’espressione di dissenso ma porta con sé specifiche richieste, volte alla revisione del decreto. Gli NCC chiedono maggiori tutele per la categoria e un allentamento delle norme che regolamentano la loro attività, auspicando un dialogo costruttivo con le istituzioni per trovare un equilibrio che consenta loro di continuare a operare senza ostacoli eccessivi. La speranza è quella di giungere a una soluzione che garantisca la coesistenza tra i diversi servizi di trasporto, riconoscendo il valore e l’importanza degli NCC all’interno del panorama dei trasporti italiani. Al termine della manifestazione, non sono mancati momenti di tensione, ma il messaggio degli NCC è stato chiaro: è urgente rivedere il decreto Salvini per garantire un futuro sostenibile al settore.