In un clima di crescente attenzione verso il fenomeno della violenza sulle donne, l’Unione Europea si trova al centro di un dibattito cruciale riguardante la definizione e il trattamento dello stupro all’interno delle legislazioni degli stati membri. Con la proposta di una nuova direttiva, una parte del dibattito si è concentrata sulla distinzione tra ‘stupro’ e ‘sesso non consensuale’, sollevando interrogativi sulla protezione delle vittime e sulla capacità dell’UE di promulgare normative efficaci e uniformi per il contrasto di tale fenomeno. Il dibattito ha visto il coinvolgimento di diverse figure politiche, tra cui Pina Picierno, e associazioni come Amnesty International, sottolineando il bisogno di armonizzazione normativa e di misure più severe e concrete. La UIL e altri rappresentanti sindacali italiani vi hanno preso parte, enfatizzando il legame tra violenza di genere e diritti lavorativi. Mentre alcune persone come l’esponente del PD Rondinelli criticano la direttiva come ‘debole’, si solleva una riflessione più ampia sulle implicazioni culturali e legislative dell’argomento, con un appello affinché l’Europa assuma un ruolo guida nella lotta contro questa piaga sociale.