La recente stretta fiscale in Italia ha visto come protagonisti inaspettati gli influencer. Figure note del web come Gianluca Vacchi, Luis Sal, Giulioa Ottorini e Eleonora Bertoli si sono trovate nel mirino della Guardia di Finanza. Da iconici promotori di stili di vita e tendenze, questi personaggi digitali sono ora al centro di indagini per presunte evasioni fiscali. Questa situazione evidenzia un cambiamento nell’approccio delle istituzioni fiscali verso le nuove professioni emergenti nel mondo digitale, con un apparato normativo che cerca di adeguarsi alla rapidità con cui il panorama lavorativo si evolve.
Le indagini hanno portato a un importante recupero a vantaggio dell’erario: si parla di circa 11 milioni di euro recuperati dalla Guardia di Finanza grazie alle verifiche condotte sugli influencer. Luis Sal ha preso posizione pubblicamente, dichiarando di non essere un evasore ma di essere coinvolto in normali controlli fiscali. La vicenda mette in luce le sfide legate alla corretta dichiarazione dei redditi per figure professionali che spesso operano in un contesto internazionale, beneficiando dell’intersezione tra visibilità e opportunità commerciali offerte dal web.
La tassazione dei redditi degli influencer pone importanti riflessioni sia dal punto di vista legale che etico. In un’era in cui i confini tra personal e professional si intrecciano sempre più, come nel caso delle collaborazioni e sponsorizzazioni che caratterizzano parte dei contenuti diffusi da queste personalità del web, il tema della trasparenza e del giusto contributo alla collettività diventa centrale. Il dibattito è aperto: mentre alcuni sostengono la necessità di una maggiore regolamentazione, altri invocano più chiarezza nelle normative fiscali, sottolineando le peculiarità del lavorare nell’ambito digital.