In una mossa senza precedenti, le Maldive hanno annunciato il divieto di ingresso nel paese per i cittadini israeliani. Questa decisione arriva in seguito agli ultimi sviluppi della situazione in Gaza e sembra essere un chiaro segnale di disapprovazione nei confronti delle azioni israeliane nella regione. Il governo delle Maldive ha dichiarato che tale misura rimarrà in vigore fino alla fine delle ostilità e al ripristino della pace in Gaza. La comunità internazionale ha reagito in modo diversificato, tra chi sostiene la decisione come forma di pressione non violenta e chi la critica come un atto discriminatorio verso i singoli cittadini israeliani.
La notizia del divieto è stata accolta con sorpresa in quanto le Maldive sono tradizionalmente conosciute come un lussuoso rifugio turistico, che accoglie viaggiatori da tutto il mondo indipendentemente dalla loro nazionalità. Tuttavia, il governo maldiviano ha sottolineato come la scelta sia motivata dalla necessità di prendere una posizione forte contro le violenze in corso a Gaza e di contribuire, nel proprio piccolo, a sollecitare una risoluzione pacifica del conflitto. Diversi analisti hanno sottolineato il potenziale impatto economico di questa decisione sul turismo delle Maldive, settore chiave dell’economia del paese.
Fra le reazioni internazionali, alcuni hanno lodato l’iniziativa delle Maldive come un coraggioso atto di solidarietà verso il popolo palestinese, mentre altri hanno espresso preoccupazione per le possibili infradini del diritto internazionale legate alla discriminazione per nazionalità. Le organizzazioni per i diritti umani hanno invitato le Maldive a considerare altre forme di protesta che non colpiscano singoli individui in base alla loro nazionalità. Resta da vedere se altri paesi seguiranno l’esempio delle Maldive o se si cercherà di risolvere la situazione attraverso canali diplomatici più tradizionali.