L’annuncio di Andrea Abodi, presidente dello Sport e Salute Spa, sulla mancata candidatura di Roma per ospitare i Mondiali di Atletica a causa di difficoltà economiche, ha messo in luce le sfide che l’Italia sta affrontando riguardo le infrastrutture sportive e la capacità di ospitare grandi eventi. La notizia, emersa nelle interviste e nelle cronache locali del 29 febbraio 2024, riaccende il dibattito sull’importanza e sulla gestione delle risorse nel settore sportivo nazionale.
Mancanza di fondi
Nonostante l’interesse e la convenzione internazionale che lega Roma alla celebrazione di eventi sportivi di calibro mondiale, la mancanza di risorse finanziarie adeguate ha costretto a un passo indietro. Abodi ha spiegato che senza una garanzia economica solida e sostenibile, impegnarsi in un’operazione del genere avrebbe potuto comportare rischi non indifferenti per le già precarie casse cittadine.
La situazione delle infrastrutture sportive in Italia
Il caso romano non è isolato, ma rientra in una problematica più ampia che riguarda l’intera penisola. Diversi impianti sportivi, come evidenziato nelle cronache, necessitano di interventi di ristrutturazione e ammodernamento. Questa realtà pone l’Italia in una posizione di svantaggio anche sotto il profilo dell’attrattività per grandi eventi sportivi internazionali, che richiedono standard elevati e strutture all’avanguardia.
Verso un futuro sostenibile per lo sport italiano
Questa rinuncia potrebbe però rappresentare un’opportunità per ripensare alla gestione delle risorse e alla pianificazione delle infrastrutture sportive in Italia. È necessario un progetto a lungo termine che metta insieme la volontà politica, gli investimenti privati e l’expertise tecnica per costruire un ecosistema sportivo sostenibile e competitivo su scala internazionale. L’Italia ha il potenziale per brillare nel panorama sportivo mondiale, ma serve un cambio di passo per trasformare le difficoltà in trampolino di lancio verso il futuro.