La vicenda giudiziaria che coinvolge Riccardo Bossi, figlio di Umberto Bossi e figura nota nel panorama politico italiano, si arricchisce di un nuovo capitolo che vede l’indagine per truffa ai danni dello Stato. L’indagine ha preso avvio da un controllo sui beneficiari del reddito di cittadinanza, misura introdotta per supportare chi si trova in difficoltà economiche. Ancora una volta, il cognome Bossi fa rima con controversia, con il sospetto che Riccardo abbia percepire indebitamente il suddetto sostegno finanziario.
L’indagine in corso
La Procura ha attualmente aperto un fascicolo contro Riccardo Bossi a seguito della scoperta che, nonostante avesse ricevuto reddito di cittadinanza, emergerebbero dettagli sulla sua situazione patrimoniale che non sarebbero compatibili con i requisiti richiesti per l’accesso a tale beneficio. Gli inquirenti, facendo affidamento su accertamenti patrimoniali, sostengono che i reali possedimenti di Bossi Jr. non giustificherebbero il ricorso al reddito di cittadinanza, destinato a persone e famiglie in condizioni di svantaggio economico.
La posizione di Riccardo Bossi
Riccardo Bossi non si è ancora espresso ufficialmente su questa nuova grana giudiziaria. In passato si è più volte trovato al centro di questioni legali, contestando sempre le accuse e dichiarandosi estraneo ai fatti. Ad oggi, la nature of the charges is not completely clear, e si attendono ulteriori dettagli dalle indagini in corso. I sostenitori della famiglia Bossi, da parte loro, tendono a interpretare tali inchieste come attacchi politici, nonostante gli elementi emersi dai controlli delle forze dell’ordine.