Il Giorno della Memoria rappresenta un momento di riflessione profonda non solo per ricordare le vittime della Shoah, ma anche per esaminare le azioni e le politiche che hanno portato a tali atrocità. Durante le commemorazioni ufficiali, il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha espresso parole di condanna per le leggi razziste adottate in Italia durante il periodo fascista, rimarcando come tali normative abbiano prefigurato i successivi orrori perpetrati nell’Europa del Novecento.\n\nNel suo intervento, Mattarella ha ricordato come il cammino intrapreso da ogni nazione sia suscettibile di deviazioni aberranti qualora venga meno la vigilanza collettiva. Ha sottolineato il ruolo centrale del culto della personalità e del capo come precursori di tali deviazioni, rifacendosi anche alle recenti dichiarazioni in merito alla tenuta delle democrazie attuali e al pericolo di un ritorno a dinamiche autoritarie.\n\nLa visita del Presidente in Israele, inoltre, ha manifestato il riconoscimento dell’Italia dell’indelebile legame tra la memoria storica e la costruzione di un futuro di pace. Il capo di Stato italiano ha ribadito l’importanza di non negare il diritto di Israele a un proprio Stato, così come il dovere di ogni Paese di contrastare ogni forma di antisemitismo, razzismo e xenofobia. Il pensiero va anche al mondo dello sport, dove figure come l’allenatore Gian Piero Gasperini ammoniscono contro il rischio di ‘sbatte contro i muri’, metafora dello scontro con le difficoltà che possono rispecchiare gli ostacoli nella lotta contro l’ignoranza e l’intolleranza.