L’arrivo di un mortaio gigante sui Navigli di Milano è diventato immediatamente un argomento di discussione in città, creando un mix di curiosità, polemiche e, infine, un’opportunità promozionale per la Liguria.
Polemiche e sorpresa
La notizia della comparsa del mortaio gigante ha sorpreso i milanesi e non solo. Questa iniziativa, volta a promuovere il pesto genovese, ha scatenato diverse reazioni. Da una parte, c’è chi ha visto il gesto come un’invasione simbolica poco gradita, mentre altri lo hanno interpretato come un’originale iniziativa di marketing. Le polemiche non hanno tardato ad arrivare, alimentate da discussioni sui costi e sull’opportunità di questa installazione in una delle zone più caratteristiche della città.
Un gesto di promozione culturale
Tuttavia, oltre alle polemiche, il mortaio gigante si è rivelato anche un efficace strumento di promozione culturale. Legato alla tradizionale preparazione del pesto genovese, questo simbolo è stato accolto da molti come un’occasione per celebrare e diffondere la cultura enogastronomica ligure. In aggiunta, la distribuzione gratuita di trofie al pesto nella Darsena ha contribuito a trasformare le critiche iniziali in apprezzamento, permettendo ai milanesi e ai visitatori di assaporare direttamente una delle ricette più amate della cucina italiana.
Un ponte tra Liguria e Milano
L’evento ha, infine, sottolineato l’importanza di creare ponti culturali e gastronomici tra differenti regioni italiane. Nonostante le polemiche, l’iniziativa ha evidenziato come la condivisione di tradizioni culinarie possa essere un veicolo di unione e di promozione territoriale. La Liguria, grazie a questo audace colpo di marketing, ha potuto mostrare il meglio della sua cucina, aprendo le porte a nuove opportunità di collaborazione e scambio culturale con Milano.