La riunione del G7 a Capri si apre sotto i riflettori internazionali, puntati sulle tensioni geopolitiche che vedono al centro l’Iran e il suo ruolo nel contesto della guerra in Ucraina e delle aggressioni verso Israele. Gli Stati membri si avvicinano a un consenso per imporre sanzioni individuali all’Iran, mirando a una risposta coordinata e incisiva che rifletta l’urgenza della situazione.
Durante i dibattiti, è emersa la preoccupazione congiunta per il supporto dell’Iran alla Russia, fornendo sistemi antiaerei e missile, ritenuti cruciali nel prolungamento del conflitto in Ucraina. La collaborazione tra Iran e Russia rappresenta una sfida diretta all’ordine globale basato sulle regole, e il G7 si trova nella posizione di dover rispondere in modo strategico e unitario. L’Italia, attraverso le parole del Ministro degli Esteri Tajani, ha evidenziato l’importanza di lavorare insieme per infliggere sanzioni che limitino la capacità di azione dell’Iran in questi contesti conflittuali.
La decisione di imporre sanzioni individuali, piuttosto che collettive, riflette una strategia mirata a colpire specifici individui e entità responsabili dell’escalation delle tensioni. Questo approccio è volto a minimizzare l’impatto su civili innocenti, pur mantenendo una posa ferma contro le azioni dell’Iran. La riunione di Capri, quindi, segna un momento cruciale nella diplomazia internazionale, dove la coesione e la determinazione del G7 potrebbero guidare a un cambiamento significativo nella gestione delle crisi internazionali.