La notizia ha colpito il pubblico e il mondo dei media: Franco di Mare, stimato giornalista e conduttore televisivo, ha rivelato di essere affetto da mesotelioma, un tipo aggressivo di tumore. Questa situazione ha aperto un dibattito ben più ampio sulle questioni legate alla tutela della salute dei lavoratori, in particolare quelli impegnati in ambiti come il giornalismo, spesso esclusi dalle maglie della protezione previdenziale classica come dimostra il caso di di Mare con l’INAIL e l’INPGI.
Dalla diagnosi alla lotta legale
La diagnosi di mesotelioma porta Franco di Mare a una battaglia legale per il riconoscimento dei suoi diritti. La peculiarità del suo caso sta nell’essere un lavoratore del settore giornalistico, tradizionalmente tutelato dall’INPGI, ma con una casistica che potrebbe rientrare anche nelle competenze dell’INAIL, data la natura lavorativa del rischio incontrato. La situazione di di Mare apre quindi interrogativi sulle coperture previdenziali e sulla loro adeguazione ai rischi specifici di determinate professioni.
Le risposte delle istituzioni previdenziali
L’INAIL ha prontamente risposto alle richieste di tutela avanzate da Franco di Mare, precisando tuttavia che il caso del giornalista non rientra pienamente nelle sue competenze, dato che non si tratta di un infortunio sul lavoro o di una malattia professionale in senso stretto. D’altra parte, l’INPGI, che rappresenta il punto di riferimento previdenziale per i giornalisti italiani, si trova di fronte a una situazione complessa, dovendo bilanciare le proprie normative interne con la necessità di rispondere a casi limite come quello di di Mare.
Un caso emblematico
La vicenda di Franco di Mare non è solo la tragica storia personale di un uomo in lotta con una grave malattia, ma diventa emblematica delle lacune e delle criticità del sistema di tutela dei lavoratori in Italia. Questo caso mette in luce la necessità di riforme che possano garantire una protezione effettiva e inclusiva, capace di adattarsi alla diversità delle professioni e dei rischi lavorativi associati. La lotta di di Mare diventa quindi simbolo di un appello più vasto per un aggiornamento e un miglioramento delle reti di sicurezza sociale e previdenziale.