Fleximan: un soprannome all’insegna della velocità e della giustizia personale. La sua fama è cresciuta rapidamente, diventando un personaggio quasi mitologico che ha catalizzato l’attenzione dei media e dei conducenti irritati dagli autovelox. Tuttavia, la realtà si è rivelata ben diversa dal personaggio leggendario che la fantasia popolare aveva creato.
Tra vandalismo e fascino popolare
Fleximan ha fatto parlare di sé per aver abbattuto numerosi autovelox, diventando simbolo di una protesta contro quella che molta gente considera un’esagerata severità nella rilevazione delle infrazioni stradali. Da Brusaporto a Ravenna, il suo segno è stato evidente: strumenti di controllo della velocità distrutti, con i conducenti che, tra ammirazione e disappunto, hanno iniziato a chiedersi chi fosse questo misterioso personaggio. Un gruppo punk del Veneto ha addirittura dedicato una canzone a Fleximan, intonando l’inno dell’anti-velox e alimentando la leggenda.
L’indagine e il colpo di scena
Gli atti di vandalismo non potevano, tuttavia, passare inosservati agli occhi della legge. La polizia locale, dopo un accurato lavoro di indagine e con l’ausilio delle immagini riprese dalle telecamere di sicurezza, è arrivata a identificare il responsabile dietro il soprannome di Fleximan. Contrariamente a quanto la leggenda metropolitana potesse far credere, non si trattava né di un supereroe né di un giustiziere solitario: era un cittadino comune che è stato poi denunciato per i suoi atti vandalici.
Conseguenze e dilemmi morali
Il caso di Fleximan ha sollevato svariati interrogativi di natura etica e sociale. È giusta la celebrazione di chi compie gesti illegali ma che sembrano incarnare uno spirito di ribellione comune? La giustizia fai-da-te può davvero essere considerata una soluzione ai problemi quotidiani? Queste domande rimangono irrisolte, mentre Fleximan, disilluso dalla sua identità rivelata, ormai è più un monito che un mito. Eppure, la sua storia rimarrà un simbolo potente nelle questioni legate al controllo della velocità e alla percezione di giustizia sociale.