La controversia
La recente partecipazione della Lega, il partito guidato da Matteo Salvini, a una fiaccolata in sostegno all’oppositore russo Alexey Navalny ha suscitato una serie di reazioni nel panorama politico italiano. La manifestazione, che ha visto un’ampia partecipazione di esponenti politici, è stata un segno di solidarietà nei confronti della figura simbolo della lotta contro la corruzione in Russia, attualmente in detenzione. Tuttavia, l’adesione di Salvini, noto per le sue passate dichiarazioni di ammirazione verso il presidente russo Vladimir Putin, ha innescato dibattiti e accuse di ipocrisia da parte di alcuni avversari politici.
Le reazioni del mondo politico
Diverse personalità politiche hanno commentato l’evento, tra cui il leader di Azione, Carlo Calenda, che ha definito la partecipazione un ‘ottimo segnale’ evidenziando come ‘l’Italia e l’Europa non si pieghino alle dittature’. Al contrario, il senatore del Partito Radicale, Riccardo Magi, ha attaccato duramente Salvini, accusandolo di essere un ‘ipocrita’. La critica nasce dal contrasto tra il supporto espresso durante la manifestazione e le precedenti posizioni di Salvini, spesso in favore della leadership di Putin e poco critico nei confronti delle sue politiche.
Il contesto internazionale e la posizione della Lega
Questo episodio si inserisce in uno sfondo internazionale teso, con l’Europa e la Russia sempre più distanti su vari fronti, dalla politica interna ai diritti umani. La Lega, che in passato ha avuto una politica estera favorevole a Mosca, sembra ora cercare una ricollocazione nel contesto europeista, distanziandosi da un’immagine di complicità con il Cremlino. La fiaccolata per Navalny, in questo senso, potrebbe rappresentare un tentativo di riallineamento con i valori democratici e i diritti umani, in un periodo in cui l’opinione pubblica internazionale è particolarmente sensibile a questi temi.