La fiaccolata per Alexey Navalny, l’oppositore russo avvelenato e poi imprigionato, ha visto una presenza inaspettata tra i ranghi dei partecipanti: Andrea Paganella, esponente della Lega e noto per essere stato a Mosca insieme a Matteo Salvini e Gianluca Savoini nei giorni della contestata trattativa dell’Hotel Metropol. Paganella, inviato ufficiale del partito, ha rappresentato un simbolo dell’impegno della Lega nel mostrare solidarietà verso la figura di Navalny e nel prendere le distanze da precedenti accuse di legami con la Russia di Putin.
L’ombra di Mosca e l’Hotel Metropol
Tra i corridoi dell’Hotel Metropol di Mosca, secondo quanto emerso in varie inchieste giornalistiche e intercettazioni, si sarebbero svolti incontri riservati per discutere di possibili accordi economici e finanziamenti illeciti tra esponenti della Lega e intermediari russi. Queste ombre di un passato recente si scontrano con la decisione del partito di schierarsi pubblicamente a favore di Navalny, attualmente in carcere per motivi politici dopo essere sopravvissuto a un tentativo di avvelenamento.
La Lega tra passato e futuro
Questa presenza potrebbe essere interpretata come un tentativo di riscatto da parte della Lega e di riorganizzazione della propria politica estera, in un momento in cui gli equilibri geopolitici sono particolarmente delicati e la posizione della Russia sullo scacchiere internazionale è oggetto di forte critica. Mostrandosi al fianco di chi lotta per i diritti umani e contro i regimi autoritari, la Lega cerca di riformare la propria immagine dando peso all’azione politica e allo stato di diritto.