Introduzione
La fiaccolata tenutasi in Campidoglio ha avuto come obiettivo la solidarietà verso Alexei Navalny, l’oppositore russo incarcerato. L’evento ha visto la presenza bipartisan di forze politiche, società civile e cittadini. Nonostante lo spirito unitario, alcuni momenti di alta tensione hanno caratterizzato la serata: la Lega e il suo capogruppo, Claudio Romeo, sono stati oggetto di contestazione da parte di manifestanti che li hanno accusati di ipocrisia.
Momenti di tensione
Durante la fiaccolata, gruppi di partecipanti hanno iniziato a rivolgere espressioni di dissenso verso i membri della Lega presenti, sottolineando un presunto legame tra il partito e le politiche di Vladimir Putin. Romeo, preso di mira, ha risposto alle accuse sostenendo l’impegno della Lega nella lotta per i diritti umani e la democrazia, ma ciò non ha placato gli animi degli oppositori che hanno continuato a scandire slogan contro di loro, tra cui ‘Vergogna!’ e ‘Ipotrici! Tornate da Putin!’.
Le reazioni
Il dibattito sull’accaduto non si è limitato alle vie del Campidoglio, ma ha infiammato anche i social network e le sedute politiche successive. Mentre alcuni hanno difeso la libertà di partecipazione della Lega a un evento bipartisan, altri hanno enfatizzato come la politica estera del partito possa essere percepita in contraddizione con l’atto di solidarietà verso Navalny. La questione solleva interrogativi più ampli sulle relazioni internazionali dell’Italia e sull’importanza della coerenza politica.