L’ombra dell’estremismo di destra si allunga sull’anniversario della tragedia di Acca Larentia. Mentre la città commemorava il triste episodio che tre decenni fa segnò la cronaca italiana, nuove denunce sono state mosse nei confronti di individui accusati di avere eseguito il saluto romano, un gesto carico di significati storici controversi e di rilevanza penale nell’ordinamento italiano attuale.
Isola proibita, nuovo epicentro di polemiche
Il fulcro degli ultimi accadimenti è l’area di Acca Larentia, un’isola urbana che ogni anno diventa teatro di commemorazioni ufficiali e, di contro, di manifestazioni non autorizzate che spesso sfociano in esibizioni di simbologi allegati a movimenti di estrema destra. Quest’anno non è stato diverso, con la scientifica che ha dovuto passare al setaccio le foto delle manifestazioni, e che ha identificato ben 14 individui ora denunciati per avere effettuato il saluto romano.
La legalità contro la simbologia del passato
La risposta delle autorità giudiziarie non si è fatta attendere, concretizzandosi in denunce che riportano alla luce il contrasto fra espressioni di libero pensiero e i limiti posti dalla legge italiana. La legge Mancino, in particolare, vieta la diffusione e l’utilizzo di simboli che facciano esplicito riferimento all’ideologia fascista, considerati incitamenti all’odio razziale e discriminazione. La commemorazione di Acca Larentia continua quindi a essere un crocevia dove memoria storica e attualità si incontrano e si scontrano, offrendo spunti di riflessione sulla società italiana contemporanea e sulle herite lasciate da pagine buie del passato.