Il Codacons interviene su ‘Che Tempo che Fa’
Il noto programma televisivo ‘Che Tempo che Fa’, condotto da Fabio Fazio, è finito sotto la lente di ingrandimento del Codacons. L’associazione a tutela dei diritti dei consumatori ha sollevato perplessità e dubbi riguardanti una delle puntate in sarà ospite l’influencer Chiara Ferragni. Per il Codacons, “appare inaccettabile che un canale televisivo dia spazio a un soggetto sotto indagine da parte della magistratura per reati gravissimi contro i cittadini, un insulto da parte di Fazio e Nove agli italiani”. Ma, aggiunge il Codacons, “la cosa più grave è che la Ferragni potrebbe parlare da Fazio del caso del pandoro Balocco senza aver alcun contraddittorio, riferendo così solo il suo punto di vista sulla vicenda a discapito dei telespettatori che da casa vedranno il programma. Una offesa anche verso il lavoro dei magistrati milanesi che stanno svolgendo indagini complesse e delicatissime. Proprio nel rispetto del ruolo della magistratura, Fazio avrebbe dovuto astenersi dall’invitarla in trasmissione”. Per questo motivo è stata depositata oggi una diffida formale a Nove e a Discovery Italia.
Il dibattito sull’etica della TV
Il caso ha innescato un ampio dibattito sull’etica nel campo della televisiva e della pubblicità. In un’era in cui gli influencer giocano un ruolo sempre più centrale nella promozione di prodotti e brand, la distinzione tra contenuto editoriale e pubblicitario tende a sfumare. La questione fondamentale sollevata dal Codacons è se durante l’intervista sia stata superata la soglia della legittima esposizione mediatica di un personaggio, configurandosi invece come una vera e propria attività promozionale mascherata da apparizione televisiva.
La posizione di Fabio Fazio e le reazioni
Dall’altro lato, il conduttore Fabio Fazio ha preso posizione riguardo alle accuse mosse, difendendo il formato e lo spirito del proprio show. Egli ha sottolineato come ‘Che Tempo che Fa’ abbia sempre operato nel rispetto delle regole, separando nettamente ciò che è informazione da eventuali attività promozionali. Le reazioni al caso non si sono limitate al fronte giuridico e televisivo, ma hanno coinvolto anche il pubblico e gli utenti dei social media, che si sono espressi con opinioni divergenti sul tema della pubblicità occulta e sull’influenza dei personaggi pubblici nei media.