Il panorama televisivo italiano è notoriamente variegato, spaziando tra reality show, talk show e trasmissioni d’intrattenimento che cercano di carpire l’interesse di un pubblico sempre più esigente. Tra questi, ‘Da vicino nessuno è normale’ condotto da Alessandro Cattelan si pone come un tentativo di fondere insieme momenti di riflessione profonda a parentesi di leggera comicità. Tuttavia, la critica e il pubblico sembrano dividersi nettamente su questo prodotto, tra chi lo trova un refresh nel mare magnum televisivo e chi lo considera un’occasione mancata.
La formula di Cattelan mira a smuovere il talora rigido panorama delle produzioni nazionali, puntando su un mix che dovrebbe teoricamente coniugare introspezione e intrattenimento. Il conducente, conosciuto per il suo approccio iconoclasta e irriverente, tenta di navigare tra momenti personali condivisi con i suoi ospiti e tentativi di humor che non sempre sembrano centrare il bersaglio. Alcune critiche evidenziano come il tentativo di essere costantemente ‘sopra le righe’ talvolta risulti forzato, con punteggi che rivelano un apprezzamento non univoco da parte della critica.
Nonostante le voci critiche, il programma non manca di sostenitori e di momenti indubbiamente riusciti. Gli episodi sono spesso un viaggio attraverso le peculiarità e le fragilità umane, dove, al di là della forma, il contenuto può emergere con forza e genuinità. ‘Da vicino nessuno è normale’ si conferma un esperimento coraggioso nel tentativo di rompere la monotonia formativa, ponendo le basi per una riflessione più ampia su ciò che il pubblico realmente cerca nell’entertainment televisivo. La sfida di Cattellan resta quella di trovare il giusto equilibrio tra divertimento e riflessione, in un contesto che premia spesso l’eccesso rispetto alla sostanza.