La tensione tra Israele e Hamas continua a dominare le cronache internazionali, nonostante l’appello mondiale per una soluzione pacifica. Gershon Baskin, mediatore nei negoziati, afferma che ogni tregua potrebbe significare una sconfitta politica per il primo ministro israeliano Netanyahu, alias ‘Bibi’, e il suo governo. La situazione attuale vede i negoziati praticamente fermi e la popolazione civile costantemente in bilico tra la speranza di pace e il timore di nuovi attacchi.
Recentemente, una serie di raid aerei israeliani ha colpito le aree di Rafah e Jabalia nella Striscia di Gaza, causando la morte di almeno 8 persone, tra cui civili. Questi attacchi rientrano nella logica di risposta armata alle aggressioni di Hamas, che Israele considera necessarie per la propria sicurezza. Tuttavia, tali azioni continuano ad alimentare il ciclo di violenza, lasciando poche speranze per una risoluzione pacifica del conflitto.
Intanto, la comunità internazionale si mobilita: il presidente statunitense Joe Biden ha espresso la necessità di una tregua temporanea a Gaza. Questo cessate il fuoco rappresenterebbe una pausa vitale per i civili e potrebbe offrire un’opportunità per riavviare i negoziati. La pressione internazionale cresce per portare le parti a un compromesso, ma resta incerto se questa influenzerà davvero le dinamiche sul campo.