Il mondo dello sci è in lutto dopo due incidenti separati sulle piste dell’Alto Adige, che hanno riportato l’attenzione sulla sicurezza delle seggiovie. L’analisi delle cause è ancora in corso, ma già si sollevano interrogativi e richieste di interventi per aumentare la sicurezza degli impianti a fune, fondamentali per gli appassionati di sport invernali.
La cronaca degli eventi
Incidenti tragici hanno scosso la tranquillità delle montagne dell’Alto Adige. Sull’Alpe di Siusi, una donna di 83 anni ha perso la vita e una di 55 anni è rimasta gravemente ferita dopo essere precipitate da una seggiovia per un volo di circa sette metri. Le due sciattrici non sono riuscite a trattenersi sull’impianto e le circostanze che hanno portato alla loro caduta sono ancora oggetto di indagine.
Sicurezza degli impianti a fune
La sicurezza sui seggiovie è una priorità assoluta per gli operatori degli impianti che, secondo Helmut Sartori dell’associazione dei funiviari, rispettano rigide normative di sicurezza. Tuttavia, questi tragici eventi sollevano dubbi sulla loro effettiva sicurezza e sull’adeguatezza delle procedure di controllo. La comunità degli sciatori si interroga su come tali incidenti possano essere prevenuti e sull’importanza di ulteriori misure preventive, come ad esempio l’uso obbligatorio delle barre di sicurezza sulle seggiovie.
Verso una maggiore consapevolezza
Il dibattito sulla sicurezza è più attivo che mai nel settore degli sport invernali. È fondamentale che ogni utente degli impianti a fune sia consapevole del proprio ruolo nel mantenimento della sicurezza personale e collettiva. Campagne informative, miglioramenti tecnici agli impianti e una più stretta collaborazione tra le autorità di controllo e i gestori delle seggiovie potrebbero rappresentare passi avanti significativi per evitare il ripetersi di simili tragedie.