L’Assegno di Inclusione Sociale (AdI), introdotto con l’intento di sostenere le famiglie in condizioni di povertà, sta evidenziando sfide significative nella sua fase di attuazione concreta. La distribuzione dei fondi ha suscitato polemiche, soprattutto nelle regioni meridionali, dove si registra la maggiore concentrazione di beneficiari.
Code e Tensioni Alle Poste
L’erogazione degli assegni ha generato situazioni di tensione e disagio presso gli uffici postali, soprattutto in Sicilia e Campania, dove più della metà dei sussidi viene liquidata. A Palermo, la lunga attesa nelle code ha persino sfociato in episodi di aggressione. La CISL denuncia la carenza di personale e l’inefficienza dei sistemi, esortando a una rapida risoluzione dei problemi per garantire un servizio adeguato e la sicurezza dei cittadini e dei lavoratori.
Requisiti e Modalità di Pagamento
L’AdI, il cui ammontare varia in base alla composizione del nucleo familiare e al livello di povertà, può essere consultato attraverso i canali online resi disponibili dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Nonostante l’esistenza di requisiti precisi e modalità di pagamento stabiliti, l’accesso ai fondi rimane ostacolato da ritardi e malfunzionamenti che rendono incerta la tempistica di ricezione dell’assegno.
Inflazione e Potere di Acquisto
L’introduzione dell’AdI è avvenuta in un momento di forte inflazione, riducendo di fatto il potere d’acquisto del beneficio. Questa situazione solleva interrogativi sull’effettiva capacità dell’Assegno di Inclusione di incidere sulla qualità della vita dei beneficiari. Inoltre, le normative restrittive sull’utilizzo dei fondi limitano il libero utilizzo dell’assegno, che può essere speso solo in determinate categorie merceologiche approvate, come beni alimentari e farmaceutici.