Il fenomeno dei giovani pusher nella Capitale
Negli ultimi tempi, Roma sta assistendo a un preoccupante fenomeno: sempre più giovani vengono cooptati dalla criminalità organizzata per svolgere attività di spaccio di sostanze stupefacenti. Questi ragazzi, spesso minorenni, diventano parte di un sistema illecito estremamente radicato e difficile da smantellare, a causa della mancanza di prospettive lavorative e sociali che li spinge ad abbracciare queste vie illegali come apparenti scorciatoie verso l’indipendenza economica.
La giustizia a rischio paralisi
L’allarme non riguarda solo le strade, ma anche i palazzi di giustizia. L’inaugurazione dell’anno giudiziario a Roma ha messo in luce un quadro desolante: un terzo dei magistrati manca all’appello e il numero di giudici presenti si dimostra inadeguato rispetto al volume di lavoro. Le conseguenze sono processi rallentati e una giustizia che stenta a dare risposte tempestive alla cittadinanza, incidendo negativamente sul contrasto al crimine.
Carceri sovraffollate e infrastrutture inadeguate
Il sistema penitenziario della regione si trova di fronte a una crisi non meno grave: le carceri del Lazio sono sovraffollate, con un numero di detenuti che eccede la capienza regolamentare di circa mille persone. Le strutture inoltre annaspano tra infrastrutture inadeguate e mancanza di personale. Questa situazione complica ulteriormente il tentativo di gestire efficacemente il problema della criminalità, creando un circolo vizioso di difficoltà operative e carenze strutturali che necessita di un intervento concreto e immediato.