Il fato funesto si è abbattuto sul quartiere San Paolo di Bari, lasciando dietro di sé una scia di sconcerto e dolore. Nella tarda serata, Silvio Capriati, nipote del noto boss locale Salvatore Capriati, è caduto vittima di un brutale agguato. L’episodio riacende i riflettori sulla lotta tra fazioni rivali che da anni insanguina le strade della città, una lotta per il controllo del territorio che sembra non conoscere fine.
Il tragico evento si è consumato in pochi attimi: Silvio Capriati è stato raggiunto da diversi colpi d’arma da fuoco mentre si trovava a bordo della sua autovettura, un triste epilogo che ha visto la vita del giovane spegnersi ancora prima dell’arrivo dei soccorsi. Testimoni oculari hanno riportato di aver sentito una raffica di spari echeggiare nella quiete notturna, un rumore che ha portato terrore e disperazione tra i residenti del quartiere.
Questo brutale assassinio non solo sottolinea la volatile situazione di sicurezza nella città di Bari, ma pone anche interrogativi inquietanti sull’efficacia delle misure repressive contro la criminalità organizzata. La morte di Silvio Capriati, infatti, segna un nuovo capitolo nella lunga storia di violenza che affligge il capoluogo pugliese, sollevando dubbi sull’eventualità di una ripresa delle ostilità tra le varie fazioni in lotta per il predominio.