La perdita di un’icona
L’Italia piange la scomparsa di un vero e proprio simbolo della settima arte, Sandra Milo, che si è spenta all’età di 90 anni. Attrice poliedrica e musa di registi del calibro di Federico Fellini, Milo ha lasciato un segno indelebile nella storia del cinema italiano e nella memoria collettiva. Con una carriera che spazia da ‘Giulietta degli spiriti’ a ‘8½’, il suo talento ha attraversato generi e stili, facendola amare da un pubblico vastissimo e eterogeneo.
Ricordi e aneddoti tra colleghi
Il cordoglio nel mondo dello spettacolo è palpabile. Pupi Avati, regista che l’ha diretta in varie occasioni, racconta di come la Milo fosse amata sul set e di quel suo essere ‘irresistibile’ agli occhi di Fellini, che la rese protagonista di molte sue opere. Anche Alberto Sordi aveva un rapporto particolare con l’attrice, che in un’intervista aveva confessato di sentirsi quasi ‘un dio’ a confronto con altri colleghi, ma con Sandra Milo instaurò un legame di stima reciproca.
Un’eredità che trascende il tempo
Sempre umile nonostante il successo, Sandra Milo ha trasmesso il suo amore per il cinema e la recitazione anche ai suoi figli: Deborah Ergas e Ciro Azzurra De Lollis. La sua eredità va oltre i film e le interviste, toccando la vita delle persone che hanno avuto il privilegio di conoscerla e lavorare con lei. La sua figura rimane un faro per le nuove generazioni di attori e cineasti, che vedono in lei un esempio di dedizione e passione per l’arte.