La morsa sulla libertà di stampa si stringe in Russia con l’ultimo atto ufficiale che vede protagonista Radio Liberty. Il governo russo ha infatti dichiarato ‘indesiderata’ la presenza dell’organizzazione mediatica statunitense, precludendo così qualsiasi attività sul suolo russo. Un colpo duro per Radio Free Europe/Radio Liberty, già nota durante la Guerra Fredda per essere stata una voce critica all’interno dei Paesi del blocco sovietico.
Il bando imposto da Mosca
L’escalation di tensioni tra la Russia e le organizzazioni internazionali di media non è un fenomeno nuovo, ma il recente bando imposto da Mosca a Radio Liberty rappresenta un ulteriore inasprimento della repressione contro la libertà di informazione. Secondo quanto riportato dalle autorità russe, Radio Free Europe/Radio Liberty avrebbe violato ripetutamente le normative locali, nonostante le numerose multe già imposte in passato. Critici e osservatori internazionali, invece, leggono questa mossa come il tentativo di soffocare le voci indipendenti in un periodo di crescente isolamento internazionale del paese.
Le reazioni della comunità internazionale
La decisione del governo russo ha suscitato immediate reazioni tra la comunità internazionale, con esponenti politici e organizzazioni per i diritti umani che hanno espresso profonda preoccupazione per il futuro della libertà di espressione in Russia. L’Unione Europea e gli Stati Uniti hanno condannato l’aggressione nei confronti di Radio Liberty, considerandola un evidente attacco alla libertà di stampa. Nonostante le pressioni internazionali, il clima di controllo e censura sembra destinato a non allentare la presa, mettendo in dubbio la possibilità di accesso a informazioni plurime e indipendenti all’interno del paese.