Il riconoscimento postumo
In un’aula magna gremita di commozione e rispetto, l’Università di Padova ha tributato il più alto riconoscimento accademico a Giulia Cecchettin, laureandola alla memoria. Giulia, studentessa di psicologia scomparsa prematuramente a causa degli atti violenti dell’ex fidanzato, è stata ricordata in una cerimonia intensa e carica di significati. La laurea alla memoria rappresenta non solo un omaggio alla sua memoria ma anche un messaggio potente contro la violenza sulle donne, tematica che tocca in profondità la società contemporanea. Il padre di Giulia, Gino Cecchettin, in un intervista ha espresso tutto il suo dolore: “Laureare Giulia oggi è come darle un po’ di quello che la vita le ha iniquamente tolto”.
Emozioni e appelli
Durante la cerimonia, a toccare i cuori di tutti i presenti è stato il discorso della sorella di Giulia, Elena, che ha esortato a non dimenticare ciò che è stato sottratto a Giulia e a tutte le donne che hanno subito violenza. Il bisogno di giustizia e il ricordo di una vita spezzata hanno trasmesso un impeto di responsabilizzazione collettiva verso il fenomeno della violenza di genere. Il magnifico rettore dell’Università, inoltre, ha sottolineato il valore dell’istruzione come strumento di prevenzione e lotta contro la discriminazione e la violenza.
Cultura e impegno civile
La laurea alla memoria di Giulia Cecchettin, oltre a essere un gesto di commemorazione, si propone di essere anche una scintilla per l’attivazione culturale e civile. Attraverso l’istruzione e la sensibilizzazione, l’Università di Padova punta a promuovere una maggiore consapevolezza sociale e a ispirare iniziative che possano prevenire tragedie come quella di Giulia. Con questa cerimonia l’ateneo non solo ricorda una vita spezzata ma rilancia anche l’importanza della cultura come veicolo di progresso e miglioramento della società.