Sanremo, nota per il suo Festival della Canzone Italiana, è ora al centro dell’attenzione mediatica per un motivo completamente diverso. La cittadina ligure si appresta a vivere una delle sue elezioni comunali più turbolente degli ultimi anni, con accuse e litigi che hanno caratterizzato le ultime settimane di campagna elettorale. La corsa verso la poltrona di sindaco vede protagonisti due candidati che, nonostante condividano un orientamento politico moderato, si sono ritrovati inaspettatamente rivali in un confronto dai toni sempre più accesi.
Una campagna elettorale sotto l’ombra del conflitto
La campagna elettorale di Sanremo è partita sotto cattivi auspici, con i due candidati moderati che, anziché concentrarsi sui programmi elettorali, hanno subito impostato la loro strategia sulla discredito reciproco. Accuse di incompetenza, liti pubbliche e scontri verbali hanno preso il posto di quello che avrebbe dovuto essere un confronto civile e costruttivo sul futuro della città. Questo scenario ha portato a un progressivo allontanamento degli elettori, delusi e stanchi delle continue polemiche.
Fuggi fuggi da Toti: il punto di svolta
La situazione è ulteriormente degenerata quando numerosi esponenti e attivisti hanno deciso di prendere le distanze da uno dei candidati, dando vita a quello che è stato descritto come un vero e proprio ‘fuggi fuggi’. Il punto di svolta si è concretizzato con l’accusa di uno dei due candidati di aver condotto una campagna elettorale negativa, focalizzata più sul denigrare l’avversario che sull’esporre le proprie proposte. Questo ha segnato una rottura definitiva tra i sostenitori, dividendo ulteriormente l’opinione pubblica sanremese.
Un appello alla responsabilità
In vista del giorno delle elezioni, molti cittadini e osservatori politici fanno appello al senso di responsabilità dei candidati, invitandoli a ricondurre la campagna elettorale su temi concreti e proposte valide per il futuro di Sanremo. La speranza è che l’ultimo tratto di campagna possa essere marcato da un ritorno al dibattito politico costruttivo, in grado di risanare almeno in parte le divisioni emerse e di ristabilire un clima di confronto sereno e produttivo.