L’aggressione a tre furgoni portavalori
All’alba di una mattina come tante, le strade della Sardegna diventano teatro di un evento criminale che sembra uscito da un film d’azione. Siamo sulla strada statale 131, nel territorio di Siligo, quando tre furgoni portavalori vengono assaliti da un gruppo di malviventi. La tecnica è quella tipica del banditismo stradale: chiodi a quattro punte sparati sull’asfalto per fermare i mezzi e spari a raffica contro gli autisti per garantirsi il tempo necessario a compiere il furto. Le forze dell’ordine, avvertite del tumulto, si precipitano sul luogo dell’aggressione, dando vita a una vera e propria sparatoria.
Un bilancio tra feriti e danni
Il bilancio dell’attacco è pesante: cinque persone rimangono ferite, colpite dal fuoco incrociato. Tra gli assalitori, uno perde la vita, messo a segno dallo sparo di un agente. Ma il caos non si limita ai danni umani. In seguito allo scambio di fuoco, più veicoli sono dati alle fiamme, creando una scena di guerra che ha necessitato l’intervento dei vigili del fuoco e dei lavoratori dell’ANAS per ripristinare le condizioni di viabilità.
L’indagine e la reazione della comunità
Dopo lo shock iniziale, la comunità sarda cerca di reagire e di comprendere i dettagli di questa brutale aggressione. Le indagini sono immediatamente avviate per fare luce su un crimine che desterà certamente un’eco a lungo nelle cronache locali e nazionali. L’audacia e la violenza dell’assalto scuotono l’opinione pubblica e pongono questioni ineludibili sulla sicurezza sulle nostre strade e sulle misure preventive contro tali attacchi spettacolari e pericolosi.