Il fenomeno di Fleximan sta animando un acceso dibattito in Italia. Si tratta di individui che, coperti dall’ombra della notte, si dedicano al sabotaggio di autovelox stradali. Questo trend, pericoloso e illegale, pone domande sulla sicurezza stradale e sull’etica della riscossione delle multe tramite sistemi di controllo automatico della velocità. Alcuni sostengono che si tratti di vandalismi senza giustificazione, altri vedono in queste azioni una forma di protesta contro quello che percepiscono come un espediente per fare soldi a scapito degli automobilisti.
Critiche celebri
Mauro Corona, noto scrittore ed alpinista, ha pubblicamente espresso la sua opinione sugli autovelox, sottolineando che, a suo avviso, vengono utilizzati principalmente per ‘fare cassa’. Questa critica si inserisce nel più ampio contesto del malcontento popolare rispetto alla percezione di un utilizzo eccessivo ed ingiusto degli autovelox in alcune aree del Paese.
La voce di Fleximan
Recentemente alcune testate giornalistiche hanno riportato dichiarazioni di coloro che si identificano come ‘Fleximan’. Uno di essi, intervistato, ha affermato che il proprio obiettivo non è causare danni, ma attirare l’attenzione sulla questione e spingere le autorità a utilizzare gli autovelox in maniera più equa e trasparente. Queste confessioni riaccendono il dibattito su cosa dovrebbe essere prioritario tra l’aumento delle entrate comunali e la sicurezza stradale.
Risposta delle autorità
Gli episodi di sabotaggio non mancano di ricevere risposta. Le autorità, dal canto loro, aumentano le misure di sicurezza e monitoraggio nei pressi degli autovelox, talvolta con l’ausilio di telecamere. Questo ha portato all’identificazione e all’arresto di qualche Fleximan, come nel caso di Santo Stefano di Cadore, dove un giovane locale è stato beccato dopo aver abbattuto un autovelox. Nonostante l’azione delle forze dell’ordine, il dibattito pubblico e la tensione rimangono palpabili, mostrando che la questione è sentita dalla popolazione.