Nell’ambito del crescente dinamismo globale, la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, sottolinea l’importanza strategica di una politica di difesa comune per l’Unione Europea, descrivendola come ‘la prossima frontiera’ dell’integrazione europea. Le sue parole, pronunciate in occasione dei recenti incontri e conferenze, ravvivano il dibattito sull’autonomia strategica dell’UE in materia di sicurezza e difesa, all’indomani di sfide globali senza precedenti e di crescenti tensioni geopolitiche.
“La guerra non appartiene al passato”, ha affermato von der Leyen, rimarcando come gli attuali scenari internazionali richiedano un’evoluzione della postura difensiva europea. La Presidente von der Leyen ha così lanciato un appello per un maggiore impegno dei paesi membri verso la realizzazione di capacità di difesa autonome, sostenendo che “sulla difesa non può esserci ritorno all’innocenza”. Questo riconoscimento apre la strada a una riflessione sul grado di dipendenza dell’UE da altri attori globali in materia di sicurezza e sulla necessità di un approccio più unitario e autonomo.
Il dibattito sulla difesa europea si inserisce in un contesto più ampio di discussioni sulla sovranità europea e l’indipendenza strategica, da tempo al centro delle politiche UE. La proposta di von der Leyen di rafforzare la cooperazione in ambito di difesa e sicurezza riflette l’urgenza di rispondere in modo coeso e coordinato alle minacce esterne, consolidando allo stesso tempo il progetto di integrazione europea. In questo quadro, la sfida sarà quella di bilanciare le esigenze di sicurezza collettiva con il rispetto delle sovranità nazionali, in un percorso che vedrà l’Europa navigare attraverso le complesse dinamiche di un mondo in continua evoluzione.