La guerra agli autovelox in Liguria si acuisce; tra le pagine di cronaca si fa largo il caso di Fleximan, il vandalo che ha messo nel mirino i dispositivi elettronici per il controllo della velocità. La situazione è diventata talmente seria da attirare l’attenzione di diverse testate giornalistiche che cercano di analizzare i differenti punti di vista su questa vicenda sempre più controversa.
Fleximan: Vandalismo in Aumento
Negli ultimi tempi, un’ondata di attacchi contro gli autovelox ha colpito la Liguria. Il distruttore, ribattezzato Fleximan, ha abbattuto tre dispositivi in sole ventiquattro ore. A Vicenza, l’autovelox ‘da 100 mila multe’ è sotto osservazione costante, con le autorità che lavorano per proteggere tali strumenti ritenuti essenziali per la sicurezza stradale. Eppure, la distruzione sistematica solleva questioni importanti sulla percezione pubblica dell’utilizzo degli autovelox, con molti cittadini che manifestano un sentimento di frustrazione verso quella che viene vista come una ‘caccia al tesoro’ fiscale più che un tentativo di garantire la sicurezza stradale.
Il Dibattito sulla Legittimità
Questi atti di vandalismo hanno scatenato un dibattito acceso. Da un lato c’è chi condanna fermamente tali azioni, definendo Fleximan un ‘falso eroe’, un incivile e un perdente che provoca danni alla comunità e minaccia la sicurezza sulle strade. Dall’altro, alcuni sostengono che queste gesta siano un’espressione di ribellione legittima contro una forma di raccolta fondi mascherata da preoccupazione per la sicurezza. La distruzione degli autovelox viene vista quindi come un grido di protesta contro una politica percepita ingiusta e oppressiva.
Ripercussioni e Riflessioni
Mentre le autorità cercano di rispondere con una vigilanza rafforzata, la comunità è divisa tra chi chiede misure più incisive contro il vandalismo e chi, invece, esorta a una riflessione sul reale impatto degli autovelox e sul loro contributo alla sicurezza. La situazione di Fleximan, ormai noto anche fuori dai confini liguri, pone un interrogativo: è possibile che dietro atti di apparente inciviltà si nascondano questioni più profonde di giustizia sociale e di equità nella gestione delle norme stradali? Il dibattito è aperto, e la soluzione sembra essere ancora lontana.