Il Giorno della Memoria si tinge di episodi contrastanti che vedono come protagonista Liliana Segre, senatrice a vita e sopravvissuta all’Olocausto. Con un messaggio forte e commovente, la senatrice esorta al dialogo persino quei soggetti che si dedicano a gesti di odio nei suoi confronti, mostrando una forza e una determinazione che da anni la contraddistinguono come simbolo di resistenza e memoria. Ma il Giorno della Memoria è stato anche il momento in cui le è stata conferita una laurea honoris causa dalla Statale di Milano, un riconoscimento significativo che sottolinea il suo impegno instancabile nell’educare le nuove generazioni e nel promuovere i valori della pace e della convivenza civile. La cerimonia è stata toccante, con la senatrice che ha rievocato la sua dolorosa esperienza durante l’Olocausto, ribadendo tuttavia di non aver mai ricevuto scuse ufficiali per le ingiustizie subite. Nonostante questo, il suo messaggio resta di apertura e speranza, auspicando che tali riconoscimenti possano servire non solo a onorarla personalmente ma a mantenere viva la memoria collettiva delle atrocità del passato per costruire un futuro migliore. Sull’altro fronte, i contrasti non mancano: un gruppetto di contestatori, durante gli eventi commemorativi, ha deciso di manifestare la propria opinione politica, dimostrando come il lavoro di memoria sia ancora un percorso in corso, costellato da sfide e contraddizioni. Liliana Segre però, piuttosto che reagire con rabbia, si è dimostrata disponibile ad incontrare questi giovani, per comprendere le loro ragioni e trasformare l’ostilità in un’occasione di dialogo e crescita. La senatrice si erge così non solo come testimone del passato, ma come maestro di vita per il presente e il futuro.