Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha recentemente puntato il dito contro i sostenitori della Russia presenti in Italia, in un’intervista che non ha mancato di suscitare reazioni e dibattiti all’interno della scena politica e sociale. Il leader ucraino ha sottolineato le gravi conseguenze che il sostegno ai filorussi potrebbe avere, specialmente per città strategiche come Odessa, uno dei porti più importanti dell’Ucraina sul Mar Nero e simbolo di multiculturalità e storia condivisa tra i popoli europei.
Zelensky ha fatto appello a non sottovalutare l’importanza di tale nodo marittimo e la minaccia che la Russia rappresenta per la sua libertà e indipendenza, sottolineando come la cattura di Odessa sarebbe un duro colpo per l’intera Europa in termini di sicurezza ed economia marittima. Durante l’intervista, Zelensky ha esposto le ragioni per cui vede il filorussismo in Italia come un pericolo, evidenziando come l’atteggiamento di alcuni partiti e movimenti possa avere effetti sulla geopolitica dell’area e sull’esito del conflitto. Le dichiarazioni hanno riportato gli occhi dell’opinione pubblica sulla difficile situazione che l’Ucraina sta vivendo e sul ruolo che altri paesi stanno giocando in questo contesto.
La preoccupazione per la città di Odessa non è solo ucraina ma europea, dato che la perdita di questa città non solo minerebbe la sicurezza dell’Ucraina, ma anche quella dell’intera regione del Mar Nero. Le ripercussioni di una simile eventualità potrebbero allargarsi ben oltre i confini nazionali, coinvolgendo direttamente i paesi dell’Unione Europea, compresa l’Italia, nel gioco di potere che vede contrapposte le forze ucraine e quelle russe. Questo appello di Zelensky stride con le posizioni di alcuni politici italiani, e riapre il dibattito sull’equilibrio politico e sulla necessità di una posizione univoca e solidale da parte degli stati membri dell’Unione Europea.