Chiara Ferragni a ‘Che tempo che fa’: tra interviste, polemiche e il parere del TAR

L’ospitata di Chiara Ferragni al programma ‘Che tempo che fa’ genera dibattiti e controversie, culminate nell’intervento del TAR e nelle lettere del Codacons per influenzare il tenore delle domande.

Il prossimo passaggio di Chiara Ferragni come ospite nel celebre programma televisivo ‘Che tempo che fa’, condotto da Fabio Fazio, ha suscitato non poche discussioni che hanno navigato i mari del gossip, dell’etica giornalistica e della legalità, coinvolgendo organismi come il Codacons e il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR). La presenza della Ferragni alla trasmissione di domani ha catturato l’attenzione sia dei suoi fan che dei critici, dando vita a un tourbillon mediatico di rilievo nazionale.

La polemica si è accesa quando il Codacons ha sollevato perplessità riguardo l’opportunità dell’intervista e sulla possibilità che questa potesse trasformarsi in una piattaforma promozionale per i prodotti dell’imprenditrice digitale, piuttosto che in un dialogo critico e costruttivo. La questione centrale sollevata, in particolare tramite una lettera inviata a Fabio Fazio, si focalizzava sul rischio di un’intervista eccessivamente benevola, senza spazi per approfondimenti critici riguardo alle attività di marketing e influencer di Chiara Ferragni, considerando anche il periodo prossimo alla Pasqua in cui prodotti come uova e pandori legati al suo brand acquisiscono grande visibilità.

Il TAR, tuttavia, è intervenuto stabilendo che non vi fossero motivi validi per limitare la partecipazione di Ferragni al programma. In definitiva, il diritto alla partecipazione televisiva dell’imprenditrice è stato riconosciuto come un’espressione della libertà di comunicazione, in linea con i principi garantiti dalla Costituzione. La decisione del TAR ha confermato la legalità dell’invito rivolto a Ferragni, nonostante le pressioni ricevute dal Codacons. Di conseguenza l’intervista verrà trasmessa senza impedimenti, sigillando così un altro capitolo nella costante tensione tra media, autorità di controllo e le celebrità del mondo digitale.