La violenza delle baby gang sembra non conoscere sosta e gli episodi di aggressione si fanno sempre più frequenti e preoccupanti. L’ultimo caso è avvenuto a Treviso dove un autista di autobus della Mobilità di Marca (MOM) è stato selvaggiamente attaccato da un gruppo di adolescenti che non ha esitato a sferrare calci e pugni, lasciandolo a terra in preda al dolore. La comunità è sotto shock, e le autorità sono attivamente impegnate nella ricerca dei responsabili e nella prevenzione di ulteriori episodi di violenza giovanile.
Il risveglio di Treviso è stato traumatico: la notizia dell’aggressione al povero autista ha velocemente fatto il giro della città, sollevando indignazione e paura. Giacomo Colladon, presidente della MOM, è intervenuto esprimendo la sua vicinanza all’autista vittima dell’attacco e la sua ferma condanna verso atti di violenza ingiustificata che mettono in pericolo non solo gli addetti ai lavori ma anche l’incolumità dei cittadini. In un momento in cui servizi pubblici come i trasporti sono già messi a dura prova da una serie di sfide, incidenti di questo tipo aggiungono una tensione insostenibile per chi opera quotidianamente sul campo.
L’attenzione si sposta ora sulle misure da adottare per garantire sicurezza e serenità all’interno della comunità trevigiana. Dalla videosorveglianza potenziata alle pattuglie di sicurezza miste, passando per il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche, l’obiettivo è prevenire atti simili e assicurare che i giovani crescano in un ambiente sano e protetto. La lotta contro la delinquenza minorile richiede una risposta forte e coordinata, in cui ogni cittadino è chiamato a fare la sua parte, perché la sicurezza è un bene comune che va tutelato con decisione e impegno condiviso.